Report 29 novembre 2015

La giusta causa

La legge è uguale per tutti, ma quando si tratta di applicarla i giudici di primo grado possono pensarla in un modo, quelli di secondo grado in un altro e la Cassazione può ribaltare i verdetti precedenti: e, soprattutto, giudicare in modo opposto fattispecie che sembrano avere grandissime analogie. A tutto questo si aggiunge l’estenuante lunghezza dei processi. Un cocktail micidiale quando in ballo c’è una causa per un licenziamento che può definirsi anche dopo 10 anni. A complicare le cose ci si mettono i vuoti di organico degli uffici giudiziari e le lentezze del Consiglio superiore della magistratura che lascia gli uffici direttivi vacanti per molti mesi. Per quale motivo? E quali sono i criteri per nominare i procuratori capo, i presidenti dei tribunali, i procuratori generali presso le corti d’appello? E quanto conta nel risiko delle nomine l’appartenenza dei magistrati a una delle correnti della magistratura? Sta di fatto che il funzionamento del Csm è stato criticato dai suoi stessi capi, cioè dai presidenti della Repubblica. Già nel giugno 2009, davanti al plenum del Csm, Giorgio Napolitano aveva detto che «il Consiglio deve esercitare le sue funzioni senza farsi, tra l’altro, condizionare nelle sue scelte da logiche di appartenenza correntizia». Mentre pochi mesi fa l’attuale presidente della Repubblica Mattarella, che è anche presidente del Csm, ha dichiarato che la nomina dei dirigenti degli uffici giudiziari deve essere rapida e non deve essere «ritardata dalla ricerca di intese su una pluralità di nomine».
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La Gran Corte

Negli ultimi anni la Consulta ha dichiarato incostituzionali il taglio delle pensioni d’oro e degli stipendi dei manager pubblici, la nomina senza concorso di 800 dirigenti dell’agenzia delle entrate, il blocco della rivalutazione delle pensioni e anche l’utilizzo di autovelox mobili privi di taratura periodica. Tutte sentenze che rischiano di costare allo stato una montagna di quattrini. A volte si potrebbero limitare i danni, ma servirebbero leggi diverse.
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